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Queste pagine spirituali, in cui forse più che in ogni altro scritto di V. Hugo, vibra potente la grand'anima dello Scrittore, raccolte dopo la Sua morte, dai fidi amici, si possono considerare un estratto dell'opera immensa di Lui, opera che lo pone, a buon diritto, tra gli scrittori sentenziosi della terra, vicino a Isaia, a Eschilo, a Dante, a Shakespeare, a Goethe, i maggiori poeti-filosofi della Natura e dell'Uomo. Esse costituiscono il Suo testamento filosofico. "Mucchi di sassi" chiama Egli quelle preziose sentenze d'osservazione pratica e di sapienza profonda, enfatiche talvolta come versetti biblici, maestose come gli inni dei Veddah, consolanti come le parabole dell'Evangelo; ove sembra che alla genialità brillante ed acuta dell'estro greco-latino, felicemente si fondi la robustezza severa del pensiero germanico, alla serena e perennemente giovane tradizione biblica, la saggia filosofia degli antichi popoli dell'Oriente.